Presa di posizione di Pro Juventute sulla perizia del Prof. Diggelmann

Zurigo, 20 febbraio - La storia dell'“Hilfswerk Kinder der Landstrasse” rimane un capitolo oscuro nel passato della nostra organizzazione e della Svizzera. Le dolorose sottrazioni dei bambini hanno causato una profonda sofferenza tra le persone coinvolte e le generazioni appartenenti alle comunità Yenish e Sinti successive, compromettendo in modo duraturo la fiducia nelle istituzioni. Il desiderio di esaminare la dimensione giuridica internazionale di quanto accaduto è un'espressione di questo dolore.
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Hilfswerk für Kinder der Landstrasse

Come dimostra la perizia del Prof. Oliver Diggelmann commissionata dal Consiglio federale e pubblicata oggi, la persecuzione degli Yenish e dei Sinti nell'ambito dell'“Hilfswerk Kinder der Landstrasse” deve essere definita come un “crimine contro l'umanità” secondo il diritto internazionale vigente.

Pro Juventute accoglie con convinzione il fatto che questo rapporto sia stato redatto in modo indipendente da noi. È importante per noi sottolineare che siamo consapevoli della responsabilità di Pro Juventute e la prendiamo molto seriamente. Sia oggi sia in futuro.

Riconosciamo che gli allontanamenti dei bambini dalle famiglie Yenish tra il 1926 e il 1973 erano basati su presupposti discriminatori, che hanno violato i diritti dei bambini e delle loro famiglie in modo fondamentale e che ora vengono definiti anche "crimini contro l'umanità".

Oggi ci scusiamo ancora una volta con le persone colpite e con le loro famiglie per le sofferenze che Pro Juventute ha causato e che sono presenti ancora oggi.

Il fatto che i diritti dei bambini siano al centro del lavoro di Pro Juventute da molti anni ha un legame con questo passato - e con la nostra responsabilità di imparare da esso. I nostri programmi sono costantemente orientati alla protezione dei bambini, al loro sostegno e al loro diritto a uno sviluppo senza violenza e orientato all’autodeterminazione.

Le nostre sole scuse non possono annullare il dolore del passato. Tuttavia, esse vogliono essere un'espressione della nostra profonda umiltà.

Siamo volentieri pronti a prendere parte a un dialogo e a un ulteriore approfondimento con le persone interessate e le autorità.

 

Nicole Platel, Direttrice

Roselien Huisman, Presidente del Consiglio di Fondazione                

Lulzana Musliu

Leiterin Politik & Medien
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