Una pietra miliare per i diritti dell’infanzia: la decisione del Consiglio degli Stati apre la strada a un’educazione senza violenza
La decisione odierna del Consiglio degli Stati rende giuridicamente vincolante ciò che dovrebbe essere da tempo un’evidenza sociale: la violenza non è un mezzo legittimo nell’educazione. Con l’introduzione di questo principio nel CC, la Svizzera adempie finalmente al suo obbligo derivante dall’articolo 19 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. L’urgenza di questo passo è dimostrata dai dati della consulenza di Pro Juventute: lo scorso anno, in media 14 bambini e adolescenti a settimana si sono rivolti al servizio di consulenza 147 a causa di violenza familiare. Nel 2023 erano stati nove.
La violenza educativa provoca danni duraturi
La violenza fisica e psicologica lede la dignità dei bambini e lascia spesso segni profondi: paura, sensi di colpa, difficoltà di attaccamento o bassa autostima. A lungo termine aumenta il rischio di depressione o disturbi d’ansia. «Ogni bambino ha diritto a crescere in un ambiente sicuro e affettuoso. Paura e violenza non vi devono avere alcun posto», sottolinea Nicole Platel, direttrice di Pro Juventute. La revisione legislativa rafforza quindi non solo la protezione, ma anche la prevenzione, formulando una chiara posizione sociale: la Svizzera non tollera violenza contro i bambini.
La legge rafforza prevenzione e protezione
Un elemento centrale del progetto è il miglioramento dell’accesso ai servizi di consulenza e sostegno. I Cantoni saranno obbligati a garantire che bambini e genitori possano usufruire di offerte capillari e facilmente accessibili. L’esperienza di Pro Juventute mostra che la violenza educativa nasce spesso in situazioni di stress elevato, sopraffazione o insicurezza. Per questo, oltre alla regolamentazione legale, servono ampie attività di sensibilizzazione, formazione per i genitori e servizi di sostegno finanziati in modo sostenibile. Per Nicole Platel è chiaro: «I tasselli diritto, prevenzione e sostegno devono funzionare insieme affinché bambini e adolescenti in Svizzera possano crescere in sicurezza e serenità.»