Famiglia & società

In Svizzera c’è ancora molto da fare in termini di politica familiare

Rispetto ad altri Paesi la Svizzera risulta essere ancora piuttosto indietro per ciò che riguarda la politica familiare. Per migliorare la conciliabilità tra famiglia e lavoro sono necessarie condizioni quadro adeguate. Da anni Pro Juventute si impegna a favore delle famiglie. Un appello alla politica e all’economia per semplificare la situazione dei genitori che lavorano.
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Tempo per la famiglia vs. orario di lavoro: un tema che riguarda la politica familiare.

La Svizzera è orgogliosa di fare del progressismo la sua bandiera. Gli sviluppi avanzano. Il motto è non fermarsi. Dal punto di vista economico la Svizzera vuole essere leader, far parte dell’élite e lanciare innovazioni. I successi economici dimostrano che la strategia funziona. E grazie alla sua neutralità, la Svizzera funge spesso da mediatrice anche in campo politico. Allora è tutto perfetto o ci sono anche punti deboli dietro questa brillante facciata?

Definire il congedo parentale

Interventi parlamentari che chiedono un aumento del tempo da trascorrere in famiglia per i genitori di solito in Svizzera incontrano una certa resistenza. Come, ad esempio, il congedo di paternità che per lungo tempo è stata una questione spinosa. Per quanto riguarda la politica familiare, in Svizzera, rispetto ad altri Paesi, resta ancora molto da fare. Mentre molti Paesi europei concedono già un congedo parentale di almeno 40 settimane, la Svizzera è il fanalino di coda con solo 14 settimane per la madre e due settimane per il padre.

Le donne che lavorano sono considerate una risorsa importante, ma le condizioni di impiego non sono troppo favorevoli alla famiglia. Anche se sono possibili orari di lavoro flessibili, portare i bambini all’asilo nido e andarli a riprendere richiede tempo. Non sono da trascurare nemmeno i costi che i genitori devono assumersi per la maggior parte da soli. E ancora oggi le giovani donne sentono che la pianificazione della carriera ristagna non appena la creazione di una famiglia diventa un’opzione che i datori di lavoro devono considerare.

La famiglia in evoluzione

L’educazione dei figli e le faccende domestiche non sono più considerate dominio esclusivo delle donne. Nonostante solo una minoranza delle coppie divida i compiti in parti uguali o si scambi i ruoli, negli ultimi anni molte cose sono cambiate. I padri di oggi vogliono vedere i loro figli crescere, avere un ruolo nella loro educazione e passare del tempo con loro. Che molte donne anche se madri continuino a lavorare è ormai un dato di fatto.
Tali cambiamenti richiedono una diversa ripartizione dei ruoli, consentono una maggiore libertà di scelta e lasciano spazio a nuovi modelli familiari.

Non giudicare i diversi modelli di famiglia

Per molto tempo le donne non hanno avuto il privilegio di poter scegliere. In passato le donne con figli dovevano restare a casa, mentre oggi le madri possono decidere da sole – sempre che la loro situazione finanziaria lo consenta – se vogliono unire famiglia e carriera e quanto vogliono lavorare. Non è passato troppo tempo da quando le donne che lavoravano dovevano giustificarsi e venivano bollate come madri snaturate. Ora sono piuttosto le casalinghe a dover spiegare perché vogliono «solo» restare a casa e non esercitare una professione. Tuttavia l’apprezzamento non dovrebbe basarsi solo sul lavoro professionale, ma anche su quello familiare.

Poco tempo in famiglia per gli uomini

In molte famiglie entrambi i genitori lavorano e si occupano dell’educazione dei figli così come delle faccende domestiche. La ripartizione, tuttavia, non è ancora completamente equilibrata. Un gran numero di uomini, infatti, ha ancora la responsabilità principale del reddito familiare. Ciò significa che il tempo trascorso in famiglia è ancora relativamente esiguo. 

Il ruolo educativo non dovrebbe causare un’interruzione di carriera

Il mondo del lavoro ha riconosciuto che la conciliabilità tra lavoro e vita familiare è una questione importante, ma la teoria da sola non basta per innescare cambiamenti radicali. È importante che il timore di una possibile interruzione di carriera non freni in anticipo gli interventi. Solo se gli uomini avranno il coraggio di esigere i propri diritti di padri, cambierà qualcosa a lungo termine a favore della famiglia. Se lavoro e vita familiare si conciliano meglio, ciò ha un effetto positivo sugli uomini e sulle donne che lavorano. Alla fine anche il mondo del lavoro ne trarrà beneficio.

Impegno politico per le famiglie

I bambini non possono essere inseriti in agenda come si fa con una riunione. Le loro esigenze sono diverse, hanno i propri ritmi, si ammalano anche se la montagna di lavoro diventa sempre più grande e di tanto in tanto capita che sconvolgano il programma ben strutturato. Quando si tratta di bambini, la flessibilità è richiesta non solo alle madri e ai padri, ma anche ai datori di lavoro. Anche se la questione della conciliazione tra lavoro e vita familiare è all’ordine del giorno in politica, in realtà non sono state affatto risolte tutte le questioni scottanti. La consapevolezza che le condizioni quadro per i genitori che lavorano devono essere migliorate non significa ancora che la giornata lavorativa sia cambiata in modo significativo per le madri e i padri. Per soddisfare le esigenze di una società a misura di famiglia c’è ancora molto da fare.

Libertà di scelta per ogni famiglia

Non si tratta di diffondere un preciso modello di famiglia, ma della possibilità di decidere individualmente come ci si vuole organizzare in termini di lavoro e di famiglia. Ogni famiglia è diversa, ogni coppia di genitori ha esigenze e idee diverse su come dovrebbe essere la vita familiare. Affinché ogni famiglia possa scegliere liberamente devono essere create condizioni quadro adeguate. La politica e i datori di lavoro hanno quindi il dovere di garantire un orario di lavoro flessibile e favorevole alla famiglia e di far sì che la questione della custodia dei bambini complementare alla famiglia non sia solo una responsabilità dei genitori. I genitori devono avere la certezza che siano disponibili posti per la custodia dei bambini sufficienti e a prezzi accessibili. Nel suo lavoro quotidiano, Pro Juventute si impegna a favore di condizioni adeguate alle famiglie e di una Svizzera a misura di famiglia.

Cosa possono fare i genitori – quattro suggerimenti

  • Affinché la Svizzera possa essere considerata progressista anche in termini di congedo parentale e di paternità, sono necessari più interventi politici e una maggiore perseveranza. È importante che anche le famiglie si impegnino attivamente e si adoperino per ciò che sta loro a cuore.
  • Molti genitori oggi si trovano in una posizione privilegiata e possono scegliere come conciliare la vita professionale con quella familiare. È importante riflettere in coppia su ciò che meglio si addice alla propria famiglia e su come dovrebbero essere suddivisi i ruoli. Indipendentemente dalla propria scelta personale, i diversi modelli di famiglia non dovrebbero essere giudicati e messi l’uno contro l’altro.
  • Sebbene la gran parte delle donne lavori, le giovani donne sentono che la pianificazione della carriera ristagna non appena la creazione di una famiglia diventa un’opzione che i datori di lavoro devono considerare. Affinché questo atteggiamento cambi, sono necessarie onestà e apertura reciproche.
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