Media & Internet

Il primo cellulare è una questione che riguarda tutta la famiglia

Ogni famiglia deve decidere in autonomia quando è il momento giusto per avere un telefono cellulare proprio. Andrea Brönnimann lavora presso Pro Juventute come specialista in competenze mediatiche, madre di due figli, di dodici e quindici anni. In una conversazione ci racconta come ha affrontato in famiglia la questione riguardante il possesso di un proprio cellulare per i suoi ragazzi.
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Intervista ad Andrea Brönnimann

In qualità di specialista in competenze mediatiche organizzi laboratori insieme ai bambini nelle scuole. Inoltre, fornisci informazioni in ambito di eventi per genitori sul tema «Media digitali nella vita quotidiana della famiglia». Hai due figli di dodici e quindici anni e conosci il punto di vista dei genitori grazie alla tua esperienza personale. A che età i tuoi figli hanno ricevuto il loro primo smartphone?

Andrea Brönnimann: Nostro figlio maggiore ha ricevuto il suo primo smartphone all’inizio della scuola secondaria. Suo fratello era un po’ più giovane e ha ricevuto il suo primo cellulare come regalo di Natale all’età di undici anni. Prima, ognuno di loro aveva il proprio tablet, dotato di importanti impostazioni di sicurezza. Insieme abbiamo esplorato app, giocato a videogiochi e cercato modi per usare il tablet.

Come hai preparato i tuoi figli all’uso del loro smartphone?

Uno smartphone economico con scheda prepagata serviva da «cellulare per tutta la famiglia». Tenendo conto delle raccomandazioni dell’età, abbiamo provato con ogni bambino ciò che era «figo» in quel momento. Con lo smartphone di famiglia, i bambini partecipavano anche alla chat della loro classe su WhatsApp. Dato che questo apparecchio apparteneva a tutta la famiglia, abbiamo stabilito insieme dove tenerlo. E naturalmente era chiaro a tutti che non c’era privacy perché ogni membro della famiglia poteva accedervi.  

Come hai capito che era il momento giusto per il loro smartphone?

Poiché entrambi avevano ciò che serviva loro, per molto tempo non hanno chiesto uno smartphone personale. Grazie al loro tablet, i ragazzi avevano la possibilità di partecipare a tutto. Le loro necessità erano quindi soddisfatte poiché inizialmente per loro era indifferente con quale dispositivo partecipavano, ad esempio, alle chat di gruppo. Ma il bisogno di privacy è ha scaturito il desiderio di uno smartphone proprio. Grazie allo scambio sempre molto aperto, i miei figli hanno raccontato le loro esperienze positive e negative in internet. Così sapevo che i ragazzi avevano le competenze e le abilità necessarie, e che potevamo fidarci e fare usare loro un dispositivo proprio. 

Per me era importante che i miei figli avessero già un certo livello di competenza mediatica e che discutessimo sulle opportunità e sui rischi nell’uso dei media digitali.

Cos’era importante per te, prima che i tuoi figli ricevessero il loro primo cellulare? 

Per me era importante che i miei figli avessero già un certo livello di «competenza mediatica» e che discutessimo sulle opportunità e sui rischi nell’uso dei media digitali. Dal mio punto di vista, questo comprendeva anche il fatto di stabilire insieme delle regole e degli accordi sull’uso. Ho trovato utile la checklist «Ist mein Kind fit für ein eigenes Smartphone» (disponibile in tedesco) dell’iniziativa klicksafe. Questa guida di orientamento ha facilitato il dialogo con i miei figli.

Secondo te, cosa dovrebbero fare i genitori, prima di consegnare il primo smartphone ai loro figli? 

Trovo assolutamente opportuno limitare sin dall’inizio il tempo trascorso allo schermo per il consumo dei media. In questo modo, i bambini sanno quanto tempo hanno a disposizione per utilizzare le app o i giochi desiderati e sono autonomi nella gestione di questo tempo. Inoltre, trovo utile l’app wup di Pro Juventute che sta usando anche il nostro secondogenito. Senza che io abbia accesso, wup analizza il suo comportamento con i media fornendogli consigli e suggerimenti utili (l’app è attualmente disponibile solo in tedesco). 

Prima di regalare un cellulare, a cosa dovrebbero prestare attenzione i genitori?

Per accompagnare meglio il figlio/la figlia è utile impiegare mezzi tecnologici. Questi servono soprattutto per la protezione dei bambini e non per controllarli. Ad esempio, i genitori possono impostare il tempo trascorso allo schermo, stabilire limitazioni e far riflettere sul comportamento dei media. È anche necessario discutere in anticipo temi come il finanziamento del dispositivo o i costi per mantenerlo (ad es. scheda prepagata o abbonamento). A Natale o per il loro compleanno, i nostri figli chiedevano soldi per finanziare il cellulare.

C’è un messaggio chiave che vorresti trasmettere ai genitori?

Lo scambio costante e il dialogo sono e rimangono di fondamentale importanza. I conflitti e le discussioni riguardo lo smartphone fanno parte della crescita e non possono essere evitati, nemmeno con le impostazioni di sicurezza.
 

Consigli per i genitori

  • Spiegate a vostro figlio/vostra figlia che ricevere un proprio telefono cellulare è un segno di fiducia. Discutete e approfondite le aspettative a ciò associate.
  • Esprimete le vostre preoccupazioni se ritenete che vostro figlio/vostra figlia non sia pronto/a per avere un suo cellulare. 
  • Assicuratevi che vostro figlio/vostra figlia consumi contenuti adatti alla sua età. Per saperne di più leggete l’articolo «Usare gli schermi multimediali in modo appropriato all’età». 
  • Spiegate perché state ponendo delle restrizioni sul tempo trascorso allo schermo, sui contenuti o sugli acquisti in-app.  
  • Anche se vostro figlio/vostra figlia cresce e voi gli garantite la sua privacy, mantenete un contatto e continuate a discutere delle opportunità e dei rischi online. 
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