Sviluppo & salute

La depressione nei bambini e nei giovani

La depressione può manifestarsi già nell’infanzia e nell’adolescenza, ma non sempre è visibile all’esterno. A seconda dei casi, possono esserci anche altre malattie mentali alla base, come il disturbo bipolare. Un ragazzo che ne soffre ci ha raccontato gli effetti della depressione sulla sua vita quotidiana.
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Un ragazzo pensieroso siede alla finestra.

«Pianificare è difficile. Devo sempre mettere in conto che posso sentirmi improvvisamente depresso o avere un attacco di panico», racconta Raffael. Anche le cose più piccole possono mandarlo in crisi. Spesso è in difficoltà per delle azioni quotidiane.

Raffael soffre di disturbo bipolare. A circa dieci anni ha avuto i primi episodi di depressione, si sentiva senza speranza e non vedeva più prospettive. Ma poiché non aveva problemi a scuola e non ne ha avuti neppure più tardi al lavoro, nessuno si è accorto della sua depressione. Solo quando ha sviluppato un disturbo d’ansia all’età di 24 anni ha cercato aiuto. La diagnosi di disturbo bipolare è arrivata molto più tardi. È caratterizzata dall’alternanza di fasi maniacali o ipomaniacali pronunciate a fasi depressive.

Prendere sul serio i segnali di depressione

Guardando indietro, Raffael sarebbe stato contento se le persone intorno a lui si fossero accorte della sua malattia. Tuttavia, la depressione nei bambini e nei giovani viene spesso trascurata e non curata, anche se sono presenti sintomi come pigrizia, mancanza di concentrazione, spossatezza o perdita di appetito. Soprattutto negli adolescenti, lo sconforto viene spesso liquidato come una fase che fa parte della pubertà. Ma poiché la depressione può peggiorare se non curata e, come nel caso di Raffael, portare a disturbi d’ansia o ad attacchi di panico , deve essere presa sul serio. Molti che ne soffrono sviluppano anche pensieri suicidi.

Avvicinarsi a bambini e ragazzi affetti da depressione può essere tutt’altro che facile. A volte le persone colpite preferiscono rintanarsi in un buco e non parlare dei loro sentimenti. Allo stesso tempo, però, sarebbe importante che fossero in grado di esprimere a parole queste stesse emozioni e di condividerle con gli altri. Per uscire dal buco, sarebbe utile che facessero qualcosa di buono per se stessi, uscissero e facessero esercizio fisico. Ma spesso non riescono a farlo.

Aver a che fare con bambini e giovani depressi

Per i familiari, aver a che fare con bambini e giovani depressi è spesso un’impresa ardua. In caso di insicurezza o preoccupazione, in qualsiasi momento i genitori possono contattare la Consulenza per genitori di Pro Juventute . Tramite dei colloqui, i/le consulenti possono scoprire se la terapia che si sta seguendo è appropriata e indicare dove i bambini, i giovani colpiti e i familiari possono trovare sostegno.

Consigli per i genitori

  1. Reagire: Parlate dei sentimenti. E non solo quando qualcuno è visibilmente provato. Una comunicazione aperta crea fiducia e aiuta a percepire precocemente la sofferenza psicologica.
  2. Prendere sul serio: Prendete sul serio il vostro bambino quando parla di paure o di stress. Mostratevi comprensivi e offrite un sostegno concreto, anche ripetutamente se necessario.
  3. Siate perseveranti: Motivate vostra figlia o vostro figlio a mantenere le abitudini quotidiane. Se si è troppo indulgenti con loro, le fasi depressive possono intensificarsi. Ma anche una pressione eccessiva può avere un effetto negativo. Può quindi essere opportuno dividere i compiti in piccole fasi o ridurre le pretese e accontentarsi.
  4. Cercare aiuto: Se i bambini o i giovani presentano stati depressivi per più di due settimane, è importante chiedere aiuto. Non siete sicuri che vostro figlio o vostra figlia soffra di depressione? Per ulteriori informazioni visitate il sito Associazione per far fronte alla depressione.

Questo post è stato scritto in collaborazione con ZETA Movement . ZETA Movement è un progetto di adolescenti per adolescenti e giovani adulti che mira a rompere il ciclo di stigma e silenzio che circonda la malattia mentale in Svizzera. Gli «ambasciatori» di ZETA Movement sono giovani che soffrono o hanno sofferto di disagio mentale e sono ora in una fase avanzata di recupero. Raccontano ai giovani di età compresa tra i 13 e i 18 anni le proprie esperienze durante le visite nelle scuole o nelle organizzazioni giovanili, al fine di avere un dialogo onesto e paritario con loro sul tema della salute mentale.

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