Attacchi di panico nei giovani: Riconoscere i sintomi e agire
La fase di transizione dall'infanzia all'età adulta presenta delle sfide per molti giovani. I problemi psicologici nei bambini e nei giovani sono aumentati molto. A volte sono così soggiogati dalla paura da avere veri e propri attacchi di panico. Hanno paura di morire, di diventare pazzi o di perdere il controllo. Gli stati d’ansia possono scatenare anche sensazioni di stranezza o di estraneità.
Un attacco di panico nei giovani può manifestarsi in modo molto drammatico - con urla, pianti o iperventilazione.
Un attacco di panico può verificarsi anche in modo isolato, ad esempio prima di un esame. Tuttavia, se gli attacchi di panico si verificano ripetutamente per diverse settimane o se si sviluppa paura già solo all’idea che possano verificarsi, potrebbe essere necessario un aiuto esterno. In gergo tecnico parliamo di disturbo di panico. Per valutare correttamente la situazione, è importante che i genitori riconoscano gli attacchi di panico. Seppur questo non sia sempre facile. I sintomi, infatti, possono essere diversi o presentarsi in modo diffuso.
I sintomi di un attacco di panico nei giovani
I bambini piccoli hanno paura, ad esempio, di essere separati dalla mamma o dal papà. Tuttavia, i disturbi di panico veri e propri sono rari per loro. Un attacco di panico nei giovani, invece, può manifestarsi in modo molto drammatico - con urla, pianti o iperventilazione. Caratteristica di un attacco di panico è che il panico intenso e improvviso si manifesta fisicamente. I sintomi tipici sono palpitazioni, sudorazione, tremore e bocca secca. Possono verificarsi però anche altri sintomi, come mancanza di respiro, dolore al petto, nausea, dolore addominale o vertigini.
I sintomi di un attacco di panico non sono tuttavia sempre visibili dall’esterno. Spesso i giovani che ne sono colpiti cercano di nascondere le loro paure. Ecco perché può essere difficile per i genitori riconoscere il disturbo di panico. Nel migliore dei casi, possono manifestarsi segnali nel comportamento: i giovani si ritirano ancora di più in loro stessi, cercano di evitare certe situazioni, non vogliono più andare a scuola o reagiscono in modo più aggressivo. Se i genitori notano questi comportamenti, possono parlarne direttamente con loro e chiedere perché, ad esempio, tendono ad evitare certe situazioni.
Cosa possono fare i genitori se il loro figlio o figlia ha un attacco di panico
Quando la paura prende il sopravvento sull’adolescente
- Ascoltate, prendete seriamente la loro sensazione di panico. Fategli capire che è normale avere paura, perché la paura è un riflesso protettivo.
- Aiutateli a distrarsi dall’attacco di panico. Parlate insieme di una bella esperienza o di un desiderio speciale. Oppure chiedete a vostro figlio o a vostra figlia di descrivere l’ambiente circostante nel modo più dettagliato possibile.
- Guidate vostro figlio o vostra figlia negli esercizi di respirazione. Chi ha paura, tende a respirare più superficialmente. Inspirare ed espirare con calma può aiutare a rilassarsi.
- Incoraggiateli a fare movimento, ad esempio a ballare con la loro musica preferita. Questo aiuta a ridurre gli ormoni dello stress.
Quando l’attacco di panico è finito
- Parlate delle sue paure in modo che vostro figlio o vostra figlia non si senta più solo/a con le sue emozioni.
- Aiutate a rafforzare la fiducia in sé stessi ricordando al/alla giovane le cose che sa fare e in cui è bravo/a. Ad esempio, il fantastico gol segnato nell’ultima partita giocata.
- Aiutate i giovani a riconoscere correttamente i segnali precoci. A volte un attacco di panico si preannuncia, ad esempio con bocca secca o palpitazioni. In questo modo, gli interessati possono, nel migliore dei casi, prendere delle contromisure.
- Pensate insieme a delle strategie per affrontare il panico. Ad esempio, dove cercare aiuto quando si avvicina un attacco di panico.
Chiedere subito aiuto in caso di attacco di panico
Avere un figlio o una figlia che soffre di attacchi di panico, può essere molto stressante per i genitori. La Consulenza per genitori di Pro Juventute, a bassa soglia, aiuta a fare ordine tra le proprie preoccupazioni. Durante il colloquio, si ricevono consigli e si cerca di capire se è necessario un aiuto esterno e a chi i genitori e i giovani possono rivolgersi se necessario. Se gli attacchi di panico si verificano ripetutamente e interferiscono con la vita sociale o il rendimento scolastico, è meglio consultare il più presto possibile un/una professionista. Altrimenti, può diventare un’abitudine per i giovani evitare situazioni difficili o quelle in cui poterebbe verificarsi un imbarazzante attacco di panico, e il disturbo può diventare una malattia cronica per cui non c’è terapia.